E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

martedì 8 febbraio 2011

The Truman Show

L'arma più potente dell'ignoranza: la diffusione di materiale stampato.
L. Tolstoj


Penso che sia un'esperienza comune a tutti, quella di accendere la TV a un qualunque orario della giornata e di fare zapping fra i canali. Quante volte vi capita di trovare un programma abbastanza interessante da catturare la vostra attenzione? A me, troppo poche. Mi chiedo perché, in una società in cui l'alfabetizzazione di base è diffusa e gli strumenti di comunicazione e di diffusione delle informazioni sono sempre più sviluppati, sia così difficile ricevere spunti di riflessione da parte dei media. E mi chiedo anche perché non si ponga rimedio a ciò, a tutti i livelli. I malpensanti direbbero che fa comodo mantenere il popolo ignorante, perché è più facile tenerlo a bada. È anche vero che a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. Ma guarda se mi tocca citare Andreotti. E se invece non fosse tutto più semplice? I mezzi di comunicazione sono un mercato, e assecondano le richieste del cliente. La gente non vuole essere informata, preferisce crogiolarsi nell'intrattenimento stupido. Sembra lo scenario descritto in Fahrenheit 451, e fa venire i brividi. O magari, come spesso avviene, la verità sta nel mezzo, e si tratta del più classico dei circoli viziosi. La TV commerciale ha via via trasformato l'intrattenimento leggero in una sottile forma di lobotomizzazione, che ha reso gli spettatori incapaci di chiedere un passo indietro. Che il progresso dei mezzi di comunicazione vada di pari passo con l'imbarbarimento dei contenuti? Penso a Internet. Di sicuro è uno degli strumenti più potenti di democratizzazione e di diffusione della cultura che siano mai stati inventati. Non credo che il signor Zuckerberg immaginasse che il sito che stava creando avrebbe contribuito a rovesciare un governo in Egitto. E chissà cos'altro potrebbe ancora nascere da facebook. Eppure più di metà degli aggiornamenti provenienti dai miei amici che vedo scorrere ogni giorno appartiene alla categoria "spazzatura": frasette inutili da adolescenti (non tollerabili superati i 25 anni, a voler essere generosi), foto di modelle, gruppi inneggianti al tubero commestibile più diffuso. Mi dispiace notare come ciò sia estremamente più frequente da parte dei miei amici italiani.
Vorrei tornare sull'argomento TV. Manco stabilmente dall'Italia da qualche anno, per cui non ho un'idea esatta dei canali trasmessi tramite il digitale terrestre. Se penso ai canali "tradizionali", trasmessi in analogico, esclusa RAI 3, negli ultimi cinque minuti non sono riuscito a pensare a una trasmissione culturale. Magari fra qualche ora me ne verrà in mente una. Per il momento, "tutto il resto è silenzio". Anzi no, magari fosse silenzio. Purtroppo è un fiorire di porcherie. A costo di sembrare esterofilo, non posso che portare la mia testimonianza. Altrove non è così. In USA, nel programma equivalente al nostro Unomattina, ci sono ogni giorno approfondimenti sulle tematiche più varie, mentre da noi parlano della cellulite, se va bene. Nel resto della giornata i documentari sono molto più frequenti che da noi. E i dibattiti televisivi non sono urlati e riguardano argomenti ben più variegati della politica. In Francia e in Germania c'è un canale in chiaro, Arte, interamente dedicato alla cultura. Noi rispondiamo con la prova del cuoco e con l'intervista esclusiva al vicino di casa della Sarah Scazzi di turno. Ecco, ho pensato a un programma interessante: Quark. Nel più classico dei modi, è l'eccezione che conferma la regola. Il numero di puntate di Quark in un anno si conta su due mani, all'incirca. Resta, comunque, l'unico esempio di programma di divulgazione scientifica al di fuori di RAI 3. Ma quello della cultura scientifica in Italia è un argomento su cui avrei ben altre cose da dire, e su cui mi riprometto di tornare con un altro post...
Lo scenario è desolante, ma l'encefalogramma non è del tutto piatto. Il successo di "Vieni via con me" (da anni non si vedeva una perla del genere, complimenti) ha dimostrato che c'è ancora terreno fertile per chi volesse gettare semi di pensiero libero e di cultura nel nostro paese. Ancora più importante, forse, è il fatto che Saviano abbia rapito molti più spettatori che il Grande Fratello. È un piccolo bip sul radar della salute dell'Italia. Chi di dovere ha pensato bene di non accorgersene.

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