E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

martedì 10 maggio 2011

Si prega di non disturbare

La violenza è una dimostrazione di debolezza.
A. Dumas (padre)


Per avere un'idea di cosa sia una democrazia malata basta guardare com'è stata trattata la persona che davanti al Tribunale di Milano contestava i sostenitori del premier.
L'uomo in questione si chiama Pietro Palau Giovannetti ed è il Presidente del Movimento per la Giustizia Robin Hood, un'associazione "che si adopera per affermare, in concreto, il rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, spezzando il silenzio di Stato sul dilagante fenomeno della corruzione giudiziaria e il secolare asservimento della magistratura ai poteri forti dominanti che controllano le istituzioni, l’economia e l’informazione", e di Avvocati Senza Frontiere, "una rete di legali e professionisti, a livello nazionale ed europeo, istituita ad iniziativa della Onlus Movimento per la Giustizia Robin Hood, [...] [allo scopo di] tutelare con la necessaria fermezza e coraggio civile i cosiddetti 'diritti negati' delle persone più deboli, contro ogni forma di abuso della Pubblica Amministrazione e/o di soggetti privati in posizione dominante".
Giovannetti (che, in quanto presidente di un'associazione intitolata a qualcuno che affermava di rubare ai ricchi per dare ai poveri, non può che essere comunista) stava protestando contro il ribaltamento della verità operato da Berlusconi e dai suoi peones, che tentano di descrivere un delinquente come una vittima innocente della giustizia eversiva. In un primo momento l'uomo è stato semplicemente insultato dal gregge. Fin qui non ci sarebbe neanche da stupirsi. Se qualcuno stuzzica un gruppo di capre selvatiche, può capitare che queste lo attacchino. Colpiscono le espressioni utilizzate dai berlusconiani per scacciare il contestatore. Fra gli "vai a cagare" e gli "scemo" si distinguono ripetuti "vai a lavorare". Volendo soprassedere su questa insulsa, abusata retorica del lavoro, tipico stereotipo milanese e, in generale, dell'operoso nord, sarebbe quantomeno opportuno ribattere a queste persone che se Giovannetti ha mancato al suo dovere di lavoratore durante quella mattinata (non si capisce perché non abbia invece potuto regolarmente prendere un giorno di ferie guadagnato lavorando), di certo tutte loro non erano sul posto di lavoro... D'altronde la coerenza è una dote alquanto rara, soprattutto fra chi è orgoglioso di chiudere diligentemente gli occhi e le orecchie quando gli viene ordinato.
Immediatamente, però, è arrivato il servizio d'ordine del Popolo della Libertà (la coerenza continua a regnare) che ha trascinato letteralmente via l'uomo, al quale non restava che urlare "non si può neanche parlare in questo paese!". Come dargli torto? La logica è sempre la stessa. Le voci contrarie vanno ridotte al silenzio. Poco importa se per farlo occorra sollecitare illecitamente l'intervento dell'Agcom nei confronti di un Santoro scomodo, sospendere i talk-show durante la campagna elettorale per non far andare in onda Floris, cacciare Fini dal partito o sollevare di peso qualcuno che sta manifestando esattamente come te.  A nulla servono le lamentele di alcuni presenti ("Perché lo portate via!", "Non lo potete trattare cosi!").
La gravità della questione, tuttavia, è altrove. A trascinare via Giovannetti non erano solo i facinorosi e prezzolati pidiellini, i quali hanno solo dato il la all'accaduto. L'uomo è stato trasportato via e fermato alcuni minuti dalla Polizia. Con che ragione? Che stava facendo di male? In cosa la sua posizione era passibile di intervento e/o diversa da quella dei manifestanti pro-Berlusconi? Non bastava controllare che la situazione non degenerasse? Chi rischiava in quella situazione non era certo il gruppo di manifestanti del Pdl, minacciato dal feroce contestatore...
Giovannetti può perfino ritenersi fortunato, visto il trattamento riservato al pensionato che al Palasharp ha osato interrompere il comizio di Berlusconi. Il poveretto è stato prima trascinato e poi scalciato mentre si trovava a terra. Per fortuna esistono le foto e i filmati, altrimenti sentiremmo dire che è una tutta una mistificazione della sinistra.
Si può obiettare che interrompere un discorso pubblico o provocare una folla non sia un comportamento educato, rispettoso, consono, etc... Tutto quello che si vuole. Ma non è illegittimo o colpevole, a differenza dell'uso della forza e addirittura della violenza perpetrato nei confronti delle due persone. Siamo abituati alla dittatura della maggioranza verso la quale tende (e che spesso applica) l'area politica che attualmente ci governa. Il riconoscimento della logica del branco come strumento di ordine pubblico giunge malauguratamente nuovo. Che succederebbe se in una manifestazione tipicamente di sinistra, come ad esempio il concerto del primo maggio, un solitario simpatizzante del Pdl venisse allontanato a spintoni e preso a schiaffi? Scegliete voi se da un gruppo di giovani con la maglietta di Che Guevara o se dai Carabinieri. La condanna si leverebbe, giustamente, unanime, probabilmente con toni esagerati da parte di coloro che oggi separano i "buoni" e i "cattivi". A calci.

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