Il potere non prova la propria forza a sé stesso che collo strano abuso d'incoronare con le palme della vittoria qualche assurdità, insultando il genio, sola forza che il potere assoluto non possa toccare. La promozione del cavallo di Caligola, questa farsa imperiale ha avuto e avrà sempre un gran numero di rappresentazioni.
H. de Balzac
Non è vero che il governo e la maggioranza prendono in giro gli italiani. Una presa in giro, per definizione, prevede una dissimulazione. Berlusconi & Co., invece, insultano direttamente l'intelligenza degli elettori, senza nascondersi.
Prendiamo il caso della nomina dei nuovi sottosegretari "Responsabili". Avete sentito qualcuno della maggioranza giustificare la nuova infornata di poltrone adducendo, che ne so, spiccate qualità politiche o la necessità di più persone al lavoro su provvedimenti futuri? Sarebbe già sufficiente che avessero detto che mancavano giocatori per il torneo di calcetto del governo. Niente di tutto ciò. Ecco la motivazione ufficiale della nomina di nove nuovi sottosegretari, per bocca di Berlusconi in persona: "So che ci saranno tante ironie, ma non mi sembra siano fondate perché questi sottosegretari fanno parte di quella terza gamba che si è formata in sostituzione di Fli che si è portato al centro e praticamente all’opposizione di questo governo, liberando posti che ci è parso assolutamente logico assegnare”. [...] [Questo] consente al governo di operare in Parlamento con una maggioranza coesa e sicura". Tradotto: visto che Fini e i suoi se ne sono andati, ci siamo dovuti comprare tutti quelli che abbiamo trovato in giro, e per farli stare buoni regaliamo un po' di poltrone anche a loro. In fondo, una tale schiera di politici della terza gamba (appellativo azzeccatissimo, non c'è che dire), avrà anche diritto a qualche riconoscimento, no?
I volti più noti del gruppo sono forse Massimo Calearo, l'industriale veneto che con una genialata Veltroni inserì nelle liste del PD alle ultime elezioni, e Riccardo Villari, senatore ex PD, salito agli onori delle cronache per la strenua resistenza a mollare la poltrona di presidente della commissione di vigilanza della RAI dopo che il centrodestra lo aveva votato nel tentativo di imporre un presidente-fantoccio ed evitare l'elezione di Leoluca Orlando.
Il bello è che non finisce qui. Berlusconi ha già annunciato la modifica della legge Bassanini, che impone un limite (di decenza), già elevato, al numero di componenti del governo, in modo da procedere con una seconda tranche di poltrone, per quanti ancora non fossero soddisfatti. Del resto, come dire di no a uno Scilipoti, un Razzi, un Baccini, un Galati? Persone di spessore che danno lustro al paese col loro operato. Basta leggere le parole di Scilipoti, intervistato ieri su Radio 24, che declama: "Mi sono assunto la mia grande responsabilità di fronte al paese, alla mia coscienza, agli elettori, all’Italia, al mondo intero". I libri di storia si occuperanno approfonditamente di lui.
E cosi, forte del sostegno "responsabile", il governo può varare in tutta tranquillità il decreto legge con le norme per lo sviluppo. Peccato che lo sviluppo passi, tra i vari provvedimenti, per delle perle che, a dire il vero, non stupiscono neanche più. Si comincia con la trasformazione delle concessioni per gli stabilimenti balneari in diritti di superficie, validi 90 anni, ossia praticamente a vita. Non è un caso se finora l'unico commento positivo sia arrivato dalla FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari). Si prosegue con le misure riguardanti le opere pubbliche. Poche righe nel mucchio, e la soglia del valore dei lavori per i quali non è necessaria la gara d'appalto lievita da 500 mila a un milione di euro. Et voilà, per la gioia delle cricche di costruttori amici. Già che ci siamo, si dà un'ulteriore passata di piano casa, autorizzando ampliamenti del 20% per gli immobili soggetti a riqualificazione energetica e del 10% per gli edifici non residenziali. Se poi quei terroristi della Guardia di Finanza dovessero ostinarsi a fare il loro lavoro, ecco che si introduce una serie di paletti ai controlli.
Chi ricorda gli sketch di Corrado Guzzanti all'"Ottavo nano"? Uno, in particolare, era profetico: "La Casa delle libertà: facciamo un po' come cazzo ci pare".
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