E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

lunedì 28 marzo 2011

Sogni d'oro

Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza!
L. Pirandello


A volte i fatti ci portano a fare i conti con una realtà che avevamo deciso di ignorare per comodità. Ultimamente ci siamo violentemente accorti, come se non lo sapessimo già da tempo, che sul Mediterraneo si affaccia un paese in cui la democrazia è violata. In questo paese domina da tempo una figura che ha piegato il diritto ponendovisi arbitrariamente al di sopra. Il personaggio in questione ha un passato avvolto nell'ombra ma allo stesso tempo noto a tutti, fatto di malaffare e addirittura terrorismo, se è vera, come pare, la voce che lo pone come mandante di attentati in cui hanno perso la vita numerose persone.
Da quando, con un colpo di scena, questo leader si è esposto sulla ribalta politica, ha creato attorno a sé un sistema di potere che lo sostiene e che è da lui sostenuto, in un circolo vizioso difficile da spezzare, vista la capillarità con cui permea la vita dell'intero paese. Il suo governo, infatti, è formato principalmente da funzionari che devono la loro fortuna unicamente a lui, e che, di conseguenza, non possono che comportarsi da yes men, avallando scelte difficilmente condivisibili in un normale democrazia, basata sul vero consenso popolare. Una chiave dell'inconsueta lunga sopravvivenza di questo regime, infatti, risiede nell'opinione diffusa nella popolazione al riguardo, domata e asservita, principalmente grazie al controllo dei mezzi di comunicazione, saldamente in mano al governo. In questo modo si spiega la mancanza, fino a poco tempo fa, di indignazione collettiva di fronte agli oliati meccanismi di corruzione operati dalla galassia di uomini politici che gravitano intorno al leader, spesso equiparabili a capi tribù. È di pochi giorni la notizia della nomina a ministro di un personaggio accusato di connivenze con l'organizzazione e criminale e terroristica dei cui favori pare abbia beneficiato lo stesso capo del governo.
I paesi stranieri sono da tempo a conoscenza di questa situazione a due passi da loro, ma per questioni spesso definite come realpolitik hanno sempre fatto buon viso a cattivo gioco scendendo a patti per questioni principalmente economiche.
Se non bastasse, a tutto ciò si aggiunge una vergognosa emergenza umanitaria, a dir la verità largamente prevedibile, che sta scoppiando nel paese, con migliaia di persone in fuga ammassate come bestie in precarie condizioni igieniche in attesa di essere trasferite.
Le deriva politica in atto da troppi anni ha provocato uno speculare stravolgimento culturale della nazione. Citiamo due esempi. Uno riguarda ancora una volta il leader del paese, scoperto a gestire nel suo palazzo un harem di giovani (a volte minorenni) donne pronte a soddisfarlo in cambio di un ruolo nella galassia di potere economico o politico a cui accennavamo. I valori una volta propri della popolazione, sottomessa da anni, sono talmente annebbiati che è facile trovare cittadini professanti, anziché sdegno, ammirazione. In generale, questo è solo un sintomo del continuo ridimensionamento subito dal ruolo della donna nella società, denunciato da poche voci isolate. Il secondo esempio mostra il degrado della cultura, in passato vanto del paese. Uno dei massimi esponenti del principale organo scientifico, ha rilasciato imbarazzanti dichiarazioni votate all'integralismo religioso. Il soggetto in questione era già noto per le sue posizioni in materia, palesemente incompatibili con la sua carica, ma quest'ultimo episodio sembra avere smosso le coscienze di molti. In realtà, la laicità del tessuto sociale del paese è in declino, in controtendenza con quanto manifestatosi dal dopoguerra. Non è un caso che il partito rispondente al capo del governo goda dell'appoggio concesso dalla principale organizzazione religiosa, con un vasto seguito nella nazione, spesso pronta ad abdicare ai suoi stessi dettami in cambio di agevolazioni economiche per gli affari gestiti dalle proprie gerarchie.
Fortunatamente, si avverte un debole risveglio dell'opinione pubblica. La situazione politica sembra essere ultimamente in evoluzione. Si assiste a una diminuzione del consenso a favore del capo del leader, il quale cerca di salvaguardare il proprio futuro con provvedimenti discutibili. Come cittadino del paese in questione, non posso che augurarmi che si giunga a una soluzione senza un intervento militare dei paesi occidentali.

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