E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

venerdì 11 marzo 2011

L'Italia che ha in mente

Quando dalla pazzia comincia ad affiorare un metodo, è bene diffidarne.
L. Sciascia


Questa volta sono d'accordo con Berlusconi: Se fosse stata varata prima la riforma della giustizia, "non ci sarebbe stata quella situazione che ha portato a cambiamenti di governo, all'annullamento di una classe di governo nel '92-'93". In soldoni, con questa legge non sarebbe mai scoppiata Tangentopoli. Quest'uomo non finirà mai di stupirci. Secondo lui questo è un buon modo per promuovere il provvedimento. La cosa interessante è che ha ragione: lo scopo della riforma è quello di mettere la magistratura alle dipendenze della politica, e se i partiti della prima repubblica avessero disposto del potere giudiziario nel modo in cui Berlusconi desidera avrebbero adeguatamente seppellito tutto.
Il nostro eroe ci ha abituato a rivelarci i suoi pensieri più intimi con esternazioni dettate dall'istinto, che puntualmente travisiamo e fraintendiamo, da mistificatori quali siamo. Per chi non avesse ancora capito il concetto di giustizia di Berlusconi, questa frase lo illustra perfettamente: la legge è uguale per alcuni e più uguale per altri (soprattutto lui).
Non serve scomodare Montesquieu per capire che sottomettere la magistratura al controllo del governo è un'idea folle. La separazione dei poteri è un principio elaborato circa 250 anni fa. Si vede che qualcuno è lento di comprendonio, e qualcun altro l'ha invece capito così bene da volerlo accantonare. Eppure quel famoso corso c'era quasi riuscito! D'accordo, poi l'hanno spedito in mezzo all'Oceano Atlantico. Ma stavolta gli austriaci non dovrebbero fare troppe storie...

2 comments:

Anonimo ha detto...

Dal tempo dei tempi a i nostri giorni
per il POPOLO niente e cambiato
Schiavo dei potenti erà
e tale è rimasto.
Nei GOVERNI che in più di 60 anni si sono succeduti
Gli unici chene hanno tratto beneficio ,sono sempre i soliti.
Al POPOLO ? solo false promesse
nella sostanza , tutto rimane come è sempre stato
fino a quando legoismo e la stupidità prevarranno
saremo solo burattini nelle mani dei potenti
specie quando chi governa , lede non solo la dignità,
ma anche l’interesse del POPOLO.
il capo di GOVERNO che
sfrutta la carica per interessi privati
danneggia L’AZIENDA ITALIA.
nelle grandi aziende
gli azionisti chiederebbero le dimissioni
de L’AMMINISTRATORE delegato
indicendo al più presto nuove elezioni.
Il presidente del CONSIGLI è L’AMMINISTRATORE delegato dal POPOLO
per tanto per avere sfruttato a proprio vantaggio
La carica che ricopre dovrebbe dimettersi.
l’ultima parola spetta al POPOLO , che lo a eletto
non al PARLAMENTO.
il POPOLO lo a eletto, solo il POPOLO lo può licenziare. VITTORIO

Salvo ha detto...

Il fatto è che ho paura che l'egoismo e la stupidità non siano tanto nella classe dirigente quanto nel popolo che tu hai citato.
Il popolo esercita il potere tramite il Parlamento, non altrimenti e Berlusconi dovrà cadere in Parlamento. Le manifestazioni non sono mai abbastanza, ma non hanno valore giuridico. Se non ci piace il Parlamento che abbiamo pensiamoci la prossima volta che saremo nella cabina elettorale.

Posta un commento