E' l'equazione di Drake. A voi il compito di capire il motivo per cui l'ho usata come intestazione del mio blog. Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio per esprimere i pensieri e le riflessioni che mi ronzano in mente e per ricevere le opinioni positive e, soprattutto, negative di chi le riterrà comunque meritevoli di una lettura.

giovedì 14 aprile 2011

Rutto libero

La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo.
A. Lincoln


Questa volta la campagna mediatica deve essere parecchio sentita, se tutte e tre le testate direttamente legate al padrone si sono date da fare. Il Giornale, Libero e Il Foglio, stamattina, riportano un editoriale di Giuliano Ferrara che ricalca la puntata di ieri sera di Radio Londra. L'ideologo berlusconiano si scaglia contro l'ex professore ed ex politico Alberto Asor Rosa, reo di aver firmato mercoledì un articolo su Il Manifesto in cui traccia un parallelismo tra la situazione politica italiana odierna e quelle italiane e tedesca che portarono al potere Mussolini e Hitler.
La tesi di Asor Rosa è che le democrazie collassano più per debolezza interna che per un atto di forza esterno, il quale non fa che palesare il degrado del sistema. In Italia ci troviamo in una situazione simile, con un Parlamento corrotto e controllato da un singolo, che non permette una soluzione democratica, necessariamente parlamentare, al degrado. Il professore, pur riconoscendo che il disagio della popolazione è una componente dal basso fondamentale affinché si verifichi una svolta, si augura che non abbia luogo una rivoluzione bensì un intervento dall'alto, delle forze dell'ordine, che ripristinino una situazione autenticamente democratica in nome della Costituzione senza le forzature ad personam e non a cui abbiamo assistito negli ultimi anni.
Ferrara oggi sbraita, gridando al colpo di stato incitato dalla sinistra. Scrive: "Un golpe delle élite, un golpe favorito dagli intellettuali e dalle loro idee. Un golpe che, diciamo, sarebbe un esproprio di sovranità ai danni del popolo italiano. Guardate che non sto scherzando, Asor Rosa non è un passante, ripeto, è stato un dirigente politico della sinistra, fa parte diciamo di quella che potremmo definire la cricca Scalfari, cioè il gruppo di potere editoriale e, se posso consentirmi, lobbistico che in simbiosi con i magistrati cerca, non di portare Berlusconi ai processi, ma di abbattere Berlusconi in quanto capo politico del governo".
Ora, premesso che non mi piace affatto l'idea di Asor Rosa, seppure sia totalmente d'accordo con la sua analisi politica, trovo l'articolo di Giuliano Ferrara del tutto fuori luogo, guarda caso. Anzi, a dirla tutta, ha proprio il sapore dell'improperio che sfugge dopo essere stati pizzicati in un punto sensibile. Mi soffermo sull'esame delle affermazioni del pezzo grosso del giornalismo di destra. Partiamo dal concetto di "esproprio di sovranità ai danni del popolo italiano". A sostegno della correttezza di questa affermazione si potrebbero portare innumerevoli prove. Ne bastano due. Una è la legge elettorale vigente, definita "una porcata" dallo stesso ideatore, approvata nel 2005 con i voti dell'allora maggioranza, formata da Forza Italia, Lega, AN e UDC, che abolì le preferenze sulla scheda elettorale e garantendo l'esistenza di un Parlamento composto da persone che anziché essere autentici rappresentanti del popolo sono nominate dai vertici dei partiti. La seconda è la norma approvata ieri alla Camera, che adesso aspetta l'approvazione del Senato, sulla prescrizione breve, che mette in pericolo un'enormità di processi per garantire l'estinzione di almeno tre, che gravano sul capo di Silvio Berlusconi e che, se celebrati nei tre gradi di giudizio, rischierebbero pesantemente di terminare con una condanna per l'attuale Presidente del Consiglio. Il provvedimento, che si avvia a diventare presto legge dello Stato, infligge un colpo pesantissimo all'idea di base della democrazia, ossia che la legge è uguale per tutti.
Il legame di Asor Rosa con Scalfari, poi, è tutto da dimostrare. È più che altro un modo di fare di tutta l'erba un fascio, disegnando tutta la sinistra intellettuale come semplice suggeritrice di Repubblica, nel tentativo di delegittimare il quotidiano più diffuso fra quelli ostili a Silvio Berlusconi. Se poi vogliamo parlare di gruppi di potere editoriale e lobbistico, l'esempio più fulgido è proprio quello facente capo al premier, padrone diretto e indiretto di una galassia di quotidiani, riviste, libri, TV, concessionarie pubblicitarie, banche, assicurazioni, etc...
L'ultima riga, infine, è spettacolare. Intanto, mi chiedo quale sia il compito di un'opposizione, se non quello di abbattere Berlusconi in quanto capo politico del governo. Non è neanche vero che l'opposizione o i magistrati cerchino di portare Berlusconi ai processi, semmai il contrario: è Berlusconi che cerca in tutti i modi di evitare il giudizio delle leggi, cambiandole. E tanti saluti allo stato di diritto.
Non ribadirò mai abbastanza quanto ritenga folle l'auspicio di Asor Rosa, ma ancora peggiore mi sembra il tentativo di Ferrara, non il primo e di sicuro non l'ultimo, di costruire una campagna denigratoria contro il fatto stesso di opporsi al sistema di potere malato che Berlusconi ha messo in piedi e di cui i suoi sodali si nutrono quotidianamente. Neanche una parola sulla proposta altrettanto folle dell'intellettuale di destra Gabriella Carlucci, di rivedere i libri di testo di storia, in chiave meno ostile a Berlusconi. Siamo al revisionismo puro, per di più in corsa. Roba da autentica dittatura. Non è normale che un Presidente della Repubblica sia costretto a intervenire per difendere la Costituzione.
Fantasie per fantasie, spero di non assistere mai ad un colpo di Stato, neanche per abbattere Berlusconi, ma se fosse invece lui a usare la violenza per dare il colpo di grazia a quello che resta della democrazia italiana, lasciatemi il diritto di sognare di essere partigiano.

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