Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
T. Terzani
La notizia che tanto temevo è arrivata. La Grande Camera della Corte  europea per i diritti dell'uomo ha ribaltato la prima sentenza della  stessa Corte, che condannava l'Italia per violazione dei diritti umani  per l'obbligo di esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche.
Oltre  al danno, la beffa, visto che tecnicamente si tratta di  un'assoluzione... Di fatto, però, la vicenda assume i tratti di una  condanna all'inciviltà per un Paese in cui l'esercizio della sovranità  popolare è spesso contrastato da influenze più o meno legittime da parte  di poteri che con la politica vera e propria non c'entrano molto. Si  sarà capito a chi mi riferisco, nel caso specifico...
L'Europa ci  dice che non può imporci dall'alto un principio come la laicità dello  Stato, che dovrebbe essere parte dei fondamenti di uno Stato che si  definisce moderno. Sinceramente, sono deluso per due motivi. Il primo è  la mia convinzione che il crocifisso sia un simbolo religioso, per cui  la sua imposizione in un edificio pubblico lede il principio di laicità  dello Stato e la libertà religiosa di ogni cittadino italiano non  cristiano. Evidentemente la Camera Grande non è dello stesso parere. Il  secondo è la speranza che riponevo nella sentenza, visto che  rappresentava l'ultima occasione per compiere un importantissimo passo  verso l'applicazione dell'idea cavouriana di libera Chiesa in libero  Stato. Dopo che ai tempi della prima sentenza perfino il PD, che  dovrebbe rappresentare la sinistra moderata, assunse una posizione  critica, apparve chiaro che un simile provvedimento non avrebbe mai  visto la luce se non tramite un intervento "dall'esterno". Ieri questa  speranza è tramontata. A dire il vero, la sentenza di appello afferma  che la presenza del crocifisso negli edifici statali non è incompatibile con la  difesa dei diritti umani e, in particolare, di quello di non subire alcuna  imposizione religiosa, ma non ci vieta di compiere questo passo  autonomamente. Il mio ottimismo mi obbliga a tenere acceso il lumicino  della speranza che prima o poi la spinta di un'opinione pubblica laica  sia più forte del giogo ecclesiastico sulla politica italiana e  costringa il Parlamento a rompere il velo di integralismo religioso che  ricopre il nostro paese.
Di integralismo è infatti pervasa la  principale obiezione mossa all'idea di rimuovere il crocifisso, ossia  l'affermazione che la religione cristiana sia parte della nostra cultura  e che, di conseguenza, il crocifisso sia uno dei simboli della cultura  italiana. Sicuramente la religione cristiana ha contribuito alla  formazione della nostra cultura ma non ne è un tratto distintivo, a meno  di ritenere meno italiani tutti coloro che non vi si riconoscono. Credo  che l'influenza della filosofia greca e del diritto romano sulla  cultura occidentale sia altrettanto, se non più, importante, ma nessuno  si sognerebbe di innalzare un altare a Zeus o Minerva in una scuola. Per fare un esempio molto più banale, la cucina è un tratto distintivo della nostra cultura ma non vedo spaghetti incollati ai muri delle aule scolastiche...
Il  fatto che il Vaticano abbia espresso la sua soddisfazione per l'esito  della vicenda è sintomo di quanto la questione sia religiosa e non  culturale. La mia non è una crociata contro il cattolicesimo. Non sono neanche d'accordo con coloro che propongono l'esposizione di simboli di varie religioni oltre al crocifisso, in nome del pari trattamento da parte dello Stato. I simboli religiosi, tutti, non devono entrare negli edifici pubblici.
La presenza del crocifisso è solo una piccola parte del  problema. È tutta l'impostazione dell'equilibrio tra Stato italiano e  Chiesa Cattolica che dovrebbe essere ridiscussa, a cominciare dal  Concordato. Il crocifisso negli edifici pubblici, l'ora di religione  nelle scuole, l'8 per mille sono tutti punti di attrito tra potere temporale e spirituale che ci riportano al Medioevo. O all'Arabia Saudita.
 

 



 
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